LA CAPRA FERRATA- tradizionale italiana (medi e grandi)

 

C’era una volta una vecchina e questa vecchina un giorno, mentre spazzava il marciapiede davanti a casa, trovò un soldo. - Che cosa ci posso comperare?- essa borbottò – Se ci compro le carrube dovrò buttar via i noccioli, se ci compro una carota dovrò buttar via il verde, se ci compro le castagne dovrò buttar via i gusci. E’ meglio che mi ci compri un po’ di farina e mi faccia la polenta.

 

E così si comprò un po’ di farina gialla e si fece una buona polenta. La mise sul tavolo per farla raffreddare, lasciò la finestra aperta e tornò fuori a spazzare. Mentre era via, la sua capra venne a gironzolare intorno alla casa, sentì quel profumino, saltò in casa per la finestra e si mangiò la polenta.

 

Dopo un po’ la vecchia tornò a casa a mangiare, ma non poteva entrare. La capra si era messa dietro alla porta e non voleva lasciarla passare. Che poteva fare la povera vecchia?

 

Si sedette sulla soglia, e piangeva e si lamentava da spezzare il cuore di chi la sentiva.

 

Passò un asino, la vide e le domandò:

 

- Vecchina, vecchina, perché piangi da spezzare il cuore di chi ti sente?

 

- Perché la capra non mi lascia entrare in casa mia.

 

- Non piangere la caccerò via io, - disse l’asino . E andò a bussare alla porta toc, toc.

 

- Chi è? – Domandò la capra dietro la porta.

 

- Sono l’asino.

 

Io sono la capra con le corna,

 

con le corna sulla testa,

 

scappa via o ti faccio la festa!

 

 

 

L’asino si spaventò e scappò a gambe levate.

 

Che cosa poteva fare la povera vecchia? Essa se ne stava seduta sulla soglia e piangeva e si lamentava da spezzare il cuore di chi la sentiva.

 

Passò di là un cane. Vide la vecchia e le domandò:

 

- Vecchina, vecchina, perché piangi da spezzare il cuore di chi ti sente?

 

- Perché la mia capra non mi lascia entrare in casa.

 

- Non piangere, la caccerò via io.- disse il cane. E andò a bussare: toc, toc.

 

- Chi è?

 

- Sono il cane.

 

Io sono la capra con le corna,

 

con le corna sulla testa,

 

scappa via o ti faccio la festa!

 

Il cane si spaventò e scappò a gambe levate.

 

Che cosa poteva fare la povera vecchia? Essa se ne stava seduta sulla soglia e piangeva e si lamentava da spezzare il cuore di chi la sentiva.

 

Passò un montone, vide la vecchia e le domandò:

 

- Vecchina, vecchina, perché piangi da spezzare il cuore di chi ti sente?

 

- Perché la mia capra non mi lascia entrare in casa.

 

- Non piangere, la caccerò via io, - disse il montone. E andò a bussare: toc, toc.

 

- Chi è?

 

- Sono il montone.

 

Io sono la capra con le corna,

 

con le corna sulla testa,

 

scappa via o ti faccio la festa!

 

Il montone si spaventò e scappò a gambe levate.

 

Che cosa poteva fare la povera vecchia? Essa se ne stava seduta sulla soglia e piangeva e si lamentava da spezzare il cuore di chi la sentiva.

 

E mentre piangeva e si lamentava a quel modo passò un topolino, vide la vecchia e le domandò:

 

- Vecchina, vecchina, perché piangi da spezzare il cuore di chi ti sente?

 

- Perché la mia capra non mi lascia entrare in casa.

 

- Non piangere, la caccerò via io! -

 

- L’asino voleva cacciarla via, ma non l’ha cacciata. Il cane voleva cacciarla via, ma non l’ha cacciata. Il montone voleva cacciarla via, ma non l’ha cacciata. Cosa vuoi fare tu, che sei il più piccolo?

 

Ma il topolino non le diede retta e andò a bussare: toc, toc.

 

- Chi è? - Domandò la capra dietro la porta.

 

- Sono il topolino.

 

Io sono la capra con le corna,

 

con le corna sulla testa,

 

scappa via o ti faccio la festa!

 

Così disse la capra, ma il topolino non si spaventò per niente e le rispose:

 

Io dei topi sono il re

 

e se non te ne vai subito

 

farò la festa a te.

 

Stavolta toccò alla capra spaventarsi: essa saltò fuori dalla finestra e scappò via a gambe levate.

 

Il topolino entrò in casa con la vecchia, e siccome si piacquero , si sposarono là per là e vissero insieme, felici e contenti.